Inevitabilmente usciremo cambiati dalla quarantena, sia dal punto di vista umano che lavorativo. Ognuno di noi ha tratto importanti insegnamenti, che probabilmente condizioneranno le nostre azioni future.
In molti stanno riscoprendo l’entusiasmo verso la Rete ed il mondo interconnesso, dopo che negli ultimi anni (per valide ragioni), sono stati messi in evidenza gli effetti collaterali di Internet sulla nostra società: vedi le nuove dipendenze da smartphone e social network, violazione della privacy, haters etc.
Probabilmente abbiamo dato per scontati i numerosi aspetti positivi, per concentrarci sulle negatività e cercare di arginarle. Oggi invece ci stiamo accorgendo di quanto Internet possa giocare un ruolo fondamentale nelle nostre vite e nella società in generale.
Nel corso di questa emergenza sanitaria, ci è stato chiesto di rimanere a casa, limitando il più possibile gli spostamenti e mantenere una distanza sociale dalle persone. Siamo isolati fisicamente dal mondo, dalla famiglia, dagli amici e dai colleghi. Come si dice, “bisogna fare di necessità virtù”, quindi abbiamo trovato (e stiamo sperimentando) soluzioni alternative, possibili anche grazie alla Rete.
Gran parte delle aziende non avevano mai sperimentato il lavoro da remoto, ed ora sono state costrette a valutare questa soluzione. Si tratta sicuramente di un cambiamento anche culturale. Lavorando “da casa”, occorre cambiare la mentalità, predisporsi a creare una nuova routine lavorativa, ritagliandosi nell’ambiente domestico uno spazio di lavoro. Inoltre, sul lungo periodo, limitare gli spostamenti può rappresentare un bel vantaggio per la Natura.
Fare video call e riunioni senza necessariamente spostarsi, si può. Lo sapevamo già, ma siamo stati costretti a sperimentare come cambia la comunicazione, quando tra te ed il tuo interlocutore c’è di mezzo uno schermo.
Poi, chi di noi non ha utilizzato in questi giorni una piattaforma come Skype, Hangout o semplicemente Whatsapp, per una videochiamata di gruppo con amici e parenti? Ci ha fatto rivivere la sensazione della serata al pub del venerdì sera.
Molti in questi giorni, noi compresi, hanno scelto di spendere del tempo per studiare ed approfondire vari argomenti, quindi abbiamo trovato vitali ebook, live, video corsi e webinar, che abbiamo potuto seguire pur restando comodamente seduti in poltrona.
In questo periodo sono state avviate molte iniziative di condivisione gratuita da parte di musicisti, realtà editoriali, musei, artisti, ma anche blogger e formatori. Ognuna di queste figure, ha condiviso numerosi materiali utili per chi ha sete di cultura, informazione, curiosità, svago, formazione.
Prodotti alimentari, farmaci, prodotti per la cura della persona o attrezzature sportive. Online acquistiamo di tutto. Certo, lo facevamo anche prima, ma in questi giorni la frequenza è decisamente aumentata e molti hanno sperimentato l’acquisto su ecommerce per la prima volta.
Siamo stati costretti a lavorare in modo diverso dal solito, a trovare nuovi modi per relazionarci con clienti, partner e famiglia. Stiamo seguendo corsi online, stiamo lavorando su noi stessi, riflettendo sul cambiamento e la gestione della paura. Stiamo escogitando metodi per rimanere vicini, nonostante siamo fisicamente lontani: è vero, probabilmente stiamo vivendo una vita virtuale, un surrogato, con risvolti positivi e negativi.
Ci auguriamo di poter recuperare presto il contatto umano, che ci manca come l’aria, ma chissà quali aspetti riusciremo a portarci dietro da questa esperienza?
Alla fine di tutto ciò, faremo un bilancio, capiremo cosa della nostra “ vecchia vita” dobbiamo smettere di fare perché solo insignificante routine e cosa invece ci trasmette valore, quindi è realmente importante.
Il Coronavirus ci ha sicuramente permesso di stabilire una maggiore familiarità con la vita digitale e ci ha palesato che Internet è un grande alleato, che dobbiamo però imparare a gestire.