Quarantena forzata e smart working ci costringono a condurre una vita decisamente più casalinga e questo sta modificando anche il nostro modo di fare acquisti.
Il 75% delle persone che ha acquistato su una piattaforma ecommerce in questo periodo, non lo aveva mai fatto prima (fonte: Netcomm)… bel cambiamento no?!
Inoltre, secondo un’indagine Nielsen nel mese di marzo 2020, la vendita online dei prodotti di largo consumo è aumentata di oltre il 90% rispetto all’anno precedente.
Un aumento comprensibile data la situazione ma non prevedibile in anticipo, come lo stesso Covid. Quindi i negozi online si sono trovati a dover evadere una mole di ordini, che forse si aspettavano in periodi specifici come il Black Friday o il Cyber Monday. Anche Amazon ha avvertito gli utenti di possibili ritardi nelle consegne e della scelta di prediligere la consegna di beni di prima necessità.
In ogni caso, numerosi analisti confermano che molte persone che prima della pandemia Covid-19 erano titubanti riguardo l’acquisto online, in futuro manterranno questa nuova abitudine. Ora che ci stiamo prendendo confidenza, acquistare online diventerà naturale.
Ormai è chiaro, abbiamo dovuto imparare ad acquistare online, ed in un certo senso anche i più scettici hanno rivalutato la comodità di un acquisto virtuale. Le attività invece sono state messe di fronte a nuove sfide. Occorre entrare nell’ottica del cambiamento.
Gli scenari sono due, da un lato chi sceglie di aprire ora un negozio online e dall’altro chi ha già un ecommerce e deve fronteggiare le difficoltà che la pandemia ha portato con sè.
In queste settimane nella mente di molti imprenditori è balenata l’idea, più o meno concreta, di avviare un ecommerce. Anche noi siamo stati spesso contattati per questo motivo e ad ogni richiesta abbiamo risposto con schiettezza, non è mai troppo tardi per aprire un’attività online, ma occorre farlo con consapevolezza.
Raramente un ecommerce riscontra un boom di vendite in poco tempo: ci vogliono strategia, organizzazione ed investimenti economici. Bisogna analizzare il mercato di riferimento e la concorrenza, creare una struttura funzionale, organizzare un iter per la gestione degli ordini, stabilire condizioni di vendita e resi, predisporre un magazzino e stabilire un budget da investire nella comunicazione online. Quindi l’improvvisazione non è un’arma vincente.
Non farti spaventare… questo non vuol dire che per una piccola attività o un piccolo ecommerce non c’è speranza. Come abbiamo visto, saranno sempre di più le persone che preferiranno acquistare online e non è detto che vogliano farlo solo su Amazon, anzi.
Facciamo un esempio, la tua attività vende prodotti non essenziali, come borse oppure orologi costosi. Parliamo quindi di oggetti di cui le persone non hanno necessariamente “bisogno”. Quando si vive in un clima d’incertezza siamo tutti più attenti a come spendiamo i nostri soldi. Detto ciò, non vuol dire che devi smettere di fare pubblicità, piuttosto dovresti modificare la strategia di comunicazione. Potresti proporre sconti interessanti, oppure invitare gli utenti a concedersi una “coccola”… (Sono ovviamente esempi che non si adattano a tutte le situazioni ma che vanno valutati caso per caso.)
Altra situazione, se ti trovi a dover gestire una domanda elevata, senza avere prodotti a disposizione. Chiaramente non puoi pubblicizzare prodotti che non hai, specie se si tratta di articoli che rispondono ad una necessità concreta in questo momento. In questo caso potresti creare delle liste di pre-order, solo se sai di poterle evadere in tempi ragionevoli.
Se così non fosse, puoi sfruttare questo periodo di attesa per apportare miglioramenti, ad esempio rinnovare e migliorare la tua struttura e l’esperienza d’acquisto dell’utente, aggiornare le descrizioni dei tuoi prodotti, rivedere le campagne ed i piani editoriali sui social network, riorganizzare alcuni aspetti logistici o produrre contenuti video e fotografici di qualità.
Il Coronavirus senza dubbio ha portato numerosi cambiamenti, alcuni positivi, altri meno e sta a noi capire come reagire. Possiamo sederci ed attendere che ci venga in mente la “grande idea”, oppure possiamo scegliere di interiorizzare il cambiamento e cogliere le nuove sfide.