Essere un parrucchiere non vuol dire solo saper fare un taglio o essere esperti alle ultime tendenze dello style, si tratta di qualcosa di più complesso. L’hairstylist deve essere in grado di ascoltare le esigenze delle proprie clienti, cogliere le emozioni e trasformarle in un look studiato che valorizzi la persona che ha di fronte.
Forse è proprio questo aspetto che, specie alle donne, manca in questo periodo. Da quando è stato varato il decreto che ha imposto la chiusura di tutte le attività non necessarie, si sono chiuse le porte di tutti i saloni ed il settore del beauty è stato uno di quelli che ha risentito molto di più del lockdown.
Abbiamo fatto quattro chiacchiere con Simone Zangheri di Selvaggio Hairdressing, per capire le sue emozioni, come sta vivendo questa fase e quali sono le sue idee per il futuro.
“All’inizio ero incredulo, non mi capacitavo della possibilità che il Governo avesse obbligato le chiusure per tutto questo tempo , determinando così ingenti perdite economiche sia dai privati che a livello nazionale.“
“Fino all’ultimo giorno, ho cercato di tenere aperta l’attività allineandomi alle restrizioni governative, che nel mentre divenivano sempre più ferree. Mi ero attrezzato ponendo fuori al negozio, cartelli che indicavano le regole comportamentali da rispettare. Nel salone erano stati disposti erogatori di gel igienizzanti sia all’entrata, sopra la cassa, che all’interno in corrispondenza delle postazioni di lavoro e sia io che i miei collaboratori, indossavamo mascherine e guanti protettivi durante il lavoro, rispettando anche le distanze di sicurezza tra di noi. Ma quando siamo arrivati alla notte del 10 marzo, ed il premier Conte durante una diretta nazionale confermava le chiusure, mi sono rassegnato a non aprire . Da quel giorno siamo chiusi.”
“Questa emergenza globale ha inevitabilmente costretto tutti nelle proprie abitazioni, cambiando le nostre abitudini. Da subito ho capito che non si poteva approfittare della situazione per oziare in attesa della normalità. Ogni giorno guardo il tg della mattina quando mi sveglio, quello dell’ora di pranzo e la conferenza stampa delle 18:00. Consulto pagine web per rimanere costantemente informato ed aggiornato sull’andamento nazionale.”
“Nel frattempo, consapevole di quelle che saranno le restrizioni nel mio settore quando si riaprirà, mi sto organizzando acquistando i vari dispositivi di sicurezza, visiere, mascherine, guanti, colonnina erogatore di gel igienizzante, dispositivi di sanificazione ad azoto … ricercando tutti i giorni i prezzi migliori degli articoli più qualitativi.”
“Attraverso i social resto in contatto quotidiano con i colleghi di tutta Italia e con un mio collega di Torino, due volte alla settimana organizziamo dirette, molto apprezzate e seguite, al fine di riunire insieme tutti gli operatori del settore per creare un gruppo non a scopo di lucro, capace di organizzarsi in maniera autonoma e compatta, a quella che sarà la ripresa.”
“In soli due giorni, abbiamo organizzando un flashmob chiedendo a migliaia di colleghi di inviare tutti insieme contemporaneamente una mail scritta da noi, agli indirizzi governativi da noi indicati, cercando di sollevare le nostre perplessità lì dove, in questo momento, non veniamo ascoltati.”
“Io, in via personale ho lanciato una petizione di raccolta firme online, al fine di sensibilizzare l’emisfero governativo alle nostre non poche problematiche, ammortizzatori sociali, data di riapertura, bollette, affitti ecc.”
“Il tempo che rimane, lo impegno guardando serie tv sulle varie piattaforme, esco con i cani e mi diletto facendo attività sportiva, che va dal jogging, all’eseguire circuiti di Crossfit che il mio personal trainer posta tutti i giorni su suo gruppo WhatsApp.”
“Il mio settore è fortemente danneggiato per via dei mancati incassi, tra l’altro questo era il periodo dell’anno che con l’avvento di comunioni, cresime, matrimoni e le belle giornate che invogliano ad uscire, si registrava un ingente incremento nonché fatturato maggiore, che quest’anno non si realizzerà. Molte aziende avranno maturato importanti debiti e non saranno in grado di riaprire, altri saranno costretti a ridurre il personale e molti colleghi per mangiare, si potrebbero ritrovare a lavorare in nero nelle case delle persone, che per risparmiare eviteranno di recarsi presso i saloni. In questo caso non ci saranno né controlli, né tantomeno misure di sicurezza, ed il virus potrebbe continuare a diffondersi di casa in casa in maniera pandemica. Disoccupazione e lavoro in nero, sono due delle piaghe sociali che andranno tenute sottocchio, ed in più ci sarà il rischio che chi non è riuscito ad accedere ad una linea di credito legale, possa rivolgersi altrove…”
“Costretti in casa e non andando in salone, abbiamo più tempo per occuparci delle faccende meno operative, attraverso una chat di gruppo mi sento con i miei collaboratori ed ascoltando le loro esigenze, provo ad aiutarli nelle loro necessità per quel che mi è possibile.”
“Avendo più tempo, riesco a dedicarmi a quelle priorità che prima non riuscivo a curare come avrei voluto, tra queste la sospirata, da me, realizzazione di un sito internet che completi l’immagine e la comunicazione della mia azienda sul web . A tal proposito ringrazio la vostra azienda, in particolare Francesco per la sua disponibilità.”
“Contemporaneamente, con un mio collega di Torino, sto cercando di realizzare un gruppo di acquisto nel mio settore, per contrastare il rincaro di quei materiali che date le restrizioni, saranno di uso quotidiano nei giorni che verranno.”
“È inevitabile. Il virus resterà a lungo in circolazione e per sempre nelle nostre memorie, andando a condizionare i nostri comportamenti sia nel quotidiano o no. In questo momento, mi rendo conto di quanto sarebbe stato importante avere già un canale eCommerce attivo…“
“Io, la mia azienda ed i miei collaboratori, dovremo farci trovare pronti più di prima alla ripartenza. Adegueremo il locale a quelle che saranno le nuove disposizioni e reperiremo tutto il materiale sanitario necessario. L’obiettivo è accogliere i clienti, che siano storici o nuovi, in un ambiente sicuro e sereno. Inoltre una priorità è di delineare una presenza sul web, che rafforzi il concetto di sicurezza nel nostro salone.“
Simone ha le idee molto chiare, vuole ripartire in sicurezza ma più forte di prima, utilizzando anche il web ed i social network, per sottolineare la sua forte identità.
Fin da subito si è attivato per mettere in sicurezza e sanificare l’ambiente di lavoro, ma anche creando una community dove essere attivo e mantenersi in contatto con colleghi e clienti.
La cosiddetta “fase2 “ sembra essere vicina.. un grande in bocca al lupo!